Il 2018 appena concluso, dal punti di vista musicale (o almeno da quello della musica rock) ha consegnato una novità assoluta che, fin da subito, ha suscitato l’interesse del pubblico e, in parallelo, un enorme divisione fra amanti e detrattori: i Greta Van Fleet.
Il mio primo contatto con i quattro del Michigan si è svolto più o meno così: traffico di Roma, radio Rock in macchina, sento una canzone e un po’ perplesso mi chiedo come sia possibile che ci siano canzoni dei Led Zeppelin che ancora non conosca. Lo speacker disannuncia il brano e l’arcano viene scoperto: semplicemtne te non sono i Led ma i GVF.Perché sì, va detto subito e chiaramente, una delle peculiarità di questo giovane gruppo, sua forza da un lato e debolezza dall’altro, è proprio una estrema somiglianza con il gruppo padre dell’Hard rock mondiale.
Non si parla solo di somiglianza nella timbrica di Joshua Kiszka, frontman del gruppo, ma più in generale nello stile dei riff, nella struttura di certi assoli, negli arrangiamenti, nel sound che da un chiaro effetto revival anni settanta.
Del resto se capita di ascoltare una band che riesce bene o male a farsi accostare a mostri sacri come i Led Zeppelin, come minimo è necessario soddisfare l’inevitabile curiosità di ascoltarli di più e capire fino a che punto la cosa sia un “gioco voluto” e quanto sia invece una “necessità tecnica e compositiva”.
La cosa non è ovviamente sfuggita ad addetti ai lavori così come al grande pubblico, creando fin da subito in entrambi una netta divisione fra sostenitori e detrattori del gruppo americano.Questi ultimi soprattutto, pur dovendo riconoscere la bravura tecnica dei quattro ragazzi poco più che ventenni, ritiene l’aspetto imitativo prevalente, forzoso e, in definitiva, prevalente rispetto alle indiscusse doti della band.
La discussione non ha esentato nemmeno molti big del rock: secondo Alice Cooper ad esempio “Il rock è quel genere di musica che è destinato a non morire mai – ha detto – ci sono tante nuove band adesso, pensate ai Greta Van Fleet. È un gruppo che ha riflettuto sul fatto che i Led Zeppelin hanno dominato la scena musicale a lungo e che si è quindi detto ‘Facciamo i Led Zeppelin’. La gente è pronta per i nuovi Led Zeppelin, ecco quindi che il rock torna di nuovo a essere in prima linea”.

Fra gli estimatori va certamente annoverato anche Elton John che, dichiaratamente colpito dalle doti del gruppo, ha deciso di invitarli a esibirsi con lui al Saturday Night’s Alright for Fighting durante l’Academy Award PartyAnche lo stesso Robert Plant, in una intervista molto cliccata in rete ha scherzato sull’accostamento della band statunitense con Led, lasciando intendere un certo apprezzamento: “C’è una band chiamata Greta Van Fleet, sono i Led Zeppelin I – ha detto – hanno questo meraviglioso giovane cantante, molto forte.. lo odio! Ha preso in prestito la voce da qualcuno che conosco molto bene, ma che cosa ha intenzione di fare? Almeno ha un po’ di stile, perché ha detto che ha basato tutto il suo stile sugli Aerosmith”.
Al di là delle opinioni espresse da cantanti di gran successo, vale comunque la pena fare alcune considerazioni derivanti dall’ascolto dei GVF.Sono senza dubbio un gruppo formato da giovanissimi, tuttavia a questo non corrisponde una produzione acerba e prevalentemente spontanea.
Il merito di ciò (se di merito trattasi), va probabilmente attribuito al lavoro che sulla band ha svolto Al Sutton, produttore d’esperienza con all’attivo numerose collaborazioni importanti e che, intuite le potenzialità di Kiszka & Co., ha fatto lavorare il gruppo in studio per più di due anni al fine di ottenere un EP pronto per una major;Sono bravi, molto. Si può stare a dire quanto si vuole che si ispirano (per chi gli vuole bene) o scimmiottano (per gli altri) i Led Zeppelin, come se peraltro farlo rimanendo credibili fosse una cosa facile o banale.
La realtà è che, pur volendo aderire alla tesi dei “copiatori”, suonare come i Led, cantare come i Led, creare quel sound bisogna saperci decisamente fare.
Sono al primo lavoro in studio ed è ancora presto per capire come evolverà il loro suono o il loro modo di comporre ma è fin troppo noto quanto sia stretto lo spazio in cui un gruppo debba muoversi per replicare un successo precedente, sempre col rischio di essere giudicati ripetitivi da un lato e con quello di discostarsi troppo dal sound che lo contraddistingua dall’altro.
Di certo ad oggi hanno dimostrato di sapersi districare in una forma autentica di rock che, oltre ai citati Led Zeppelin, richiama da vicino altri grandi del genere come Who e Aerosmith, fatto di riff graffianti ma anche di ballad di cui, in tutta onestà, non esistono ad oggi numerosissimi esempi fra le band emergenti.Assomigliano ai Led Zeppelin? Per adesso indubbiamente sì.
Dubito comunque che, se qualcuno avesse chiesto in anticipo se sarebbe stata una bella sorpresa o meno scoprire una nuova band che ricordi così da vicino Plant e compagni, in molti avrebbero risposto con uno sdegnato diniego.Tutto ciò a maggior ragione se confrontiamo i Greta Van Fleet con ciò che offre il panorama nostrano, in cui spesso e volentieri le major raccattano gruppi dai reality (cosa che di per se non sarebbe neanche un problema se poi alla base ci fosse la qualità), e dove band come i Maneskin vengono dipinti come “geniali ed innovativi”.
A questo punto, a mio modestissimo avviso, Greta Van Fleet tutta la vita, nella speranza che questo sia solo l’inizio e che il successo non li faccia smarrire come troppo spesso accade quando arriva repentinamente.